Apertura d’eccezione per il Tuscia Film Fest 2009, diretto da Italo Moscati. Lunedì 29 giugno alla Rocca Albornoz di Viterbo (ore 21.15) saranno ospiti i premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che incontreranno il pubblico per una serata all’insegna del grande cinema.
Ferretti - che nella sua lunga carriera ha lavorato al fianco di registi del calibro di Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Brian De Palma, Martin Scorsese, Anthony Minghella, Tim Burton, Neil Jordan, vincendo due Oscar con The aviator di Scorsese e Sweeney Todd di Burton, oltre a numerosi altri riconoscimenti - sarà accompagnato da Francesca Lo Schiavo, celebre scenografa e costumista, con la quale ha condiviso i maggiori successi professionali e sua compagna anche nella vita.
«Dante Ferretti è uno dei più grandi scenografi del mondo - afferma Italo Moscati - Insieme a Francesca Lo Schiavo sarà a Viterbo per parlare non soltanto della sua lunga, straordinaria carriera ma anche di ciò a cui sta lavorando ora, perché nel cinema il passato non esiste senza il presente e viceversa. L’incontro del 29 giugno sarà soltanto il primo di un intenso programma, che abbiamo fondato su un filo conduttore: il peso del cinema italiano sul piano internazionale e i suoi riflessi sul piano nazionale e locale, prendendo come punto di riferimento i premi Oscar».
Al termine dell’incontro, sullo schermo allestito nel suggestivo cortile del Museo Nazionale Etrusco, sarà proiettato il film Sweeney Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton, che è valso a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo l’Oscar 2008 per la miglior scenografia. Interpretato da Johnny Depp, narra la vicenda del barbiere Sweeney Todd, ingiustamente arrestato per crimini che non ha commesso. Uscito di prigione, però, si trasforma in un uomo diverso. Sua moglie e sua figlia hanno sofferto molto della situazione e anche lui ha dovuto subire violenze ingiustificate. Per le strade di Londra, ora c'è un nuovo serial killer armato di rasoio...
L’incontro con Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e la proiezione di Sweeney Todd saranno preceduti dalla visita guidata alla Rocca Albornoz di Viterbo (ore 20.30) e dalla proiezione del cortometraggio Asade di Daniele Balboni (ore 21), nell’ambito della sezione corti del TFF. In caso di maltempo, l’intera serata avrà luogo al Cinema Metropolitan, in Via del Pavone, a cento metri di distanza dalla Rocca Albornoz.
DANTE FERRETTI Nato nel 1943 a Macerata, Dante Ferretti, dopo la maturità artistica e gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, all’inizio degli anni ‘60 inizia a collaborare, in qualità di disegnatore e aiuto scenografo, con Luigi Scaccianoce, uno degli uomini che hanno inventato e nobilitato la scenografia cinematografica propriamente detta. Grazie a Scaccianoce, Ferretti avvia il felice sodalizio artistico con Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini. Dopo aver messo in luce il suo talento e la sua creatività in una serie di capolavori firmati dai due maestri (Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Edipo Re, Fellini-Satyricon), Ferretti esordisce come scenografo con Medea di Pasolini, ispirato all’omonima tragedia di Euripide, e prosegue con la cosiddetta trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte). In questi lavori, come ha notato il critico Stefano Masi, Ferretti «muovendosi agilmente nel solco della poetica pasoliniana, rivoluziona il concetto di ambientazione storica: le sue scenografie restituiscono la verità di un’epoca senza perdere il sapore dell’en plein air». Sua è anche la scenografia di Salò o le 120 giornate di Sodoma, l’ultimo controverso film di Pasolini, e suo è il progetto della casetta che il regista edifica a ridosso dell’antica torre di Chia. Nel connubio con Fellini, Dante Ferretti lavora a Prova d’orchestra, La città delle donne, E la nave va..., Ginger e Fred e La voce della luna, interpretando con genialità e sontuosità scenografica le ossessioni del regista romagnolo. Particolarmente attivo, a partire dagli anni ‘70, sul fronte delle coproduzioni con la Francia, lo scenografo riscuote un grande successo personale con alcuni film di risonanza internazionale: Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud, Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam e Amleto di Franco Zeffirelli. Per gli ultimi due titoli Ferretti ottiene altrettante nomination al premio Oscar, condivise con la moglie Francesca Lo Schiavo, sua collaboratrice dagli anni ‘80. Chiamata a Hollywood, la coppia Ferretti-Lo Schiavo lavora, nel corso degli ultimi quattro lustri, con registi della caratura di Martin Scorsese, Brian De Palma, Neil Jordan, Anthony Minghella, sfiorando la preziosa statuetta in altre quattro occasioni con i film Intervista col vampiro, Kundun (nomination per i migliori Costumi e la migliore Scenografia) e Gangs of New York. In quest’ultimo film Ferretti e la Lo Schiavo danno ulteriore prova della loro immensa bravura ricostruendo minuziosamente, negli studi di Cinecittà, la New York violenta di fine Ottocento. Dopo tante nomination, la coppia ottiene finalmente l’Oscar nel 2005 e nel 2008 per The aviator di Martin Scorsese e Sweeney Todd di Tim Burton. |