Un’arena stracolma ha accolto a Viterbo il regista Marco Bellocchio, ospite del Tuscia Film Fest, la manifestazione diretta da Italo Moscati mai come quest’anno ricca di ospiti di primo piano e che ha riscontrato una partecipazione di pubblico senza precedenti. Oltre quattrocento spettatori hanno affollato il cortile della Rocca Albornoz, facendo registrare ancora una volta il tutto esaurito e purtroppo molte persone non sono riuscite a entrare per sopraggiunti limiti di capienza. «E’ sempre un’immensa soddisfazione - ha affermato Bellocchio - vedere così tanto pubblico, in un posto bellissimo come questo, anche perché sono molto legato alla Tuscia, una terra che ha dato tanto al cinema».
Nell’incontro, condotto da Francesco Bono (docente di Storia e critica del cinema dell’Università di Perugia), Bellocchio ha presentato alla platea il suo ultimo film Vincere, che a seguire è stato proiettato sullo schermo del Tuscia Film Fest. Un tuffo nella storia d’Italia, con la tragica vicenda di Ida Dalser, prima moglie di Benito Mussolini, che dopo aver avuto da lui il figlio Benito Albino, fu abbandonata e fatta internare in un ospedale psichiatrico, dove morì. E il figlio subì lo stesso destino.
A interpretare l’intenso personaggio femminile, protagonista del film, è Giovanna Mezzogiorno. «Cercavo un’interprete - ha spiegato il regista - che sapesse esprimere quell’incrollabile caparbietà e quello straordinario coraggio che furono la forza ma anche la rovina di Ida Dalser, una donna che non volle mai arrendersi, che non si piegò a rinnegare quello che era il suo legittimo marito, Benito Mussolini, come invece il ‘sistema’ le chiedeva di fare. Ma questa determinazione, che sfiorò la follia, le farà perdere il rapporto con la realtà: il duce, nella sua rincorsa al potere, non aveva alcun posto per lei». In Vincere le vicende politiche scorrono sullo sfondo, impregnato di nazionalismo e futurismo, di una vicenda umana tanto passionale quanto drammatica: «Questa storia è la rappresentazione di come l’amore non possa conciliarsi con il potere: le ambizioni di Mussolini non contemplavano l’amore vero per una moglie. Le sue donne sono state tutte strumenti utili per la carriera, tranne forse Claretta Petacci, che però rappresentava ormai un tramonto sentimentale. Filippo Timi, che nel film interpreta il duce, ha reso perfettamente quest’idea».
Dopo il grande successo dell’incontro con Marco Bellocchio e la consegna del Premio Pipolo a Valentina Lodovini, l’appuntamento successivo è per mercoledì 15 luglio alla Rocca Albornoz di Viterbo per l’ultima serata di TFF Kids e la proiezione del film Le avventure del topino Despereaux. Quindi il Tuscia Film Fest, nei tre weekend conclusivi, si trasferirà in provincia a Civita di Bagnoregio (17-18 luglio), Nepi (23-24 luglio) e Castiglione in Teverina (31 luglio-1° agosto).
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