Si è conclusa con lo spettacolo del quartetto musicale di Rocco Papaleo, all’Officina Belushi di Viterbo, l’edizione 2010 del Tuscia Film Fest. Un numeroso pubblico ha partecipato all’evento speciale di chiusura della manifestazione diretta da Italo Moscati, che ha proposto oltre un mese di proiezioni e incontri con i protagonisti del cinema italiano e i film più significativi dell’ultima stagione nelle suggestive location di Viterbo (Rocca Albornoz), Nepi (Forte dei Borgia) e Canepina (Piazza Garibaldi). E’ arrivato, dunque, il momento dei consuntivi.
“Al suo settimo anno il Tuscia Film Fest aumenta il suo successo e guarda avanti - afferma Italo Moscati - Dopo tre anni della mia conduzione artistica, coadiuvato dal direttore organizzativo Mauro Morucci e dai suoi collaboratori, si può fare un bilancio circostanziato, e lusinghiero, soprattutto su due punti essenziali del programma triennale. Il Tuscia Film Fest è fra gli appuntamenti più ricercati e di maggior rilievo nel cinema italiano giovane più maturo; nello stesso tempo, ha allargato la sua geografia di proiezioni, interventi, tematiche, proposte di pari passo al riscontro positivo di numerosi centri della zona intorno a Viterbo, perno delle attività alla Rocca Albornoz”.
“Gli interessi del ‘Tuscia’ – continua il direttore artistico – sono andati alla storia del cinema del passato prossimo, con la riproposta vent'anni dopo di ‘Porte aperte’ di Amelio e di ‘Il portaborse’ di Luchetti, a quest'ultimo è stato dedicato un libro di approfondimento in corso di pubblicazione; ai film e documentari su grandi eventi e personaggi della storia contemporanea e dello sport; ai giovani realizzatori di ‘corti’ in un apposita rassegna con premi. In particolare il ‘Tuscia’ si è dedicato con grande impegno alla valorizzazione di pellicole, attori e autori della recente stagione cinematografica, questi ultimi intervenuti in appassionanti incontri di fronte a un grande pubblico. Film e nomi noti come Paolo Virzì, debutti interessanti nella regia come quello dell'attore Rocco Papaleo o di Valerio Mieli, per citarne alcuni”.
E adesso? “Bisogna andare avanti – conclude Moscati – Ne devono prendere atto la città di Viterbo e tutta la Tuscia, dentro e fuori le istituzioni che non possono non vedere i risultati di questi ultimi anni, con una crescita di partecipazione e di scambio con la popolazione e con gli studenti dell’università e delle scuole superiori: ad esempio, gli incontri con Giuseppe Tornatore, affollatissimi e densi di confronti fra i giovani spettatori e il famoso regista. Chiediamo solo un’obiettiva valutazione di una realtà in movimento. Il Tuscia Film Fest si vuole muovere e vuole smuovere partecipazione, attenzione legittima. Il suo respiro si fa ampio e profondo, guardando ai tanti che gli hanno mostrato grande fiducia e grandi attese”.
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