«C'è solo Thom Pain e il pubblico, con il quale cerca di stabilire una relazione, pure essendo terrorizzato dall'idea di una qualsiasi possibile sintonia. Ho pensato, provando, che Thom Pain parlando, fissi gli spettatori e scorga nei loro sguardi gli spunti di conversazione che lo portano a cambiare continuamente argomento dal suo discorso iniziale...».
Elio Germano parla così del monologo che - dopo il successo al festival Cannes 2010 dove si è aggiudicato il premio come miglior attore per l'interpretazione ne La nostra vita di Daniele Luchetti - ha aperto una nuova parentesi teatrale nella sua carriera.
Una scelta, spiega l’attore romano, che nasce dall'incontro con «un testo “necessario”, un gioco di prestigio, che trae la sua forza dalla frattura della convenzione della “messa in scena”: non siamo in un altro posto, in un altro tempo. Tutto accade qui, adesso, fra attore e spettatori. Thom Pain è il racconto di un uomo che prova a definire le sue paure, a rompere la vetrata che lo separa dagli altri, raccontando la sua solitudine».
Tratto da un testo di Will Eno vincitore dell'Edinburgh International Festival Fringe Award e finalista del Premio Pulitzer per la sezione Teatro nel 2005, Thom Pain (basato sul niente) - diretto dallo stesso Germano con la collaborazione di Silvio Peroni e prodotto da BAM Teatro e Pierfrancesco Pisani - ha debuttato la scorsa estate riscuotendo un notevole successo di critica e pubblico.
Elio Germano sarà protagonista sul palco del CineTuscia Village - per il primo appuntamento teatrale della nuova struttura di Vitorchiano organizzato in collaborazione con il Tuscia Film Fest - giovedì 18 novembre 2010 (ore 21, prevendite tutti i giorni presso la multisala).
Ribellione, alienazione, disagio, follia, violenza, rabbia. In un cinema che, finalmente, torna a (ri)occuparsi delle storie d'Italia, Elio Germano è uno dei rari attori che riesce a recitare, con grande bravura, sentimenti così estremi.
Superata la fase adolescenziale delle immancabili e formative commedie giovanilistiche e serie televisive, la maturità artistica si presenta sotto il segno di registi come Gabriele Salvatores (Quo Vadis, Baby?, 2005) e Michele Placido (Romanzo criminale, 2005). N (Io e Napoleone) (2006) di Paolo Virzì, film interessante ma non riuscito, suggella questa maturazione. La ribellione di Martino Papucci, patriota antinapoleonico, ha qualche tratto in comune con l'alienazione di “Lucio 2”, il venditore che Germano interpreta, sempre sotto la direzione di Virzì, in Tutta la vita davanti (2008). Disagio, follia e violenza macchiano indelebilmente le vite difficili del “Quattro Formaggi” di Come Dio comanda (2008, Gabriele Salvatores) e del Giorgio di Il passato è una terra straniera (2008, Daniele Vicari). Grande rabbia esprime altresì Germano in Mio fratello è figlio unico (2007) e La nostra vita (2010), due film di Daniele Luchetti.
Premiato al Festival di Cannes come migliore attore (ex aequo con Javier Bardem) per La nostra vita, Elio Germano è una delle (poche) promesse mantenute del cinema italiano. (Franco Grattarola)
ELIO GERMANO è
THOM PAIN (BASATO SUL NIENTE)
CineTuscia Village . Sala Erica
Giovedì 18 novembre 2010 . Ore 21
Ingresso unico: euro 25
Prevendite: CineTuscia Village (tutti i giorni dalle 18 alle 21)
Info: 0761.326294 . 335.5756633 . 333.8005007 . info@viterbocinema.com . www.tusciafilmfest.com |