Terzo appuntamento con il programma estivo del Tuscia Film Fest. Venerdì 24 giugno alle ore 21.15 nel cortile del Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz di Viterbo è in programma la proiezione del film Corpo celeste di Alice Rohrwacher con Anita Caprioli, Renato Carpentieri, Yle Vianello, Salvatore Cantalupo. Sarà proprio la giovane regista l’ospite della serata, che presenterà al pubblico del Tuscia Film Fest il suo primo lungometraggio di finzione dopo un’intensa attività nel mondo dei documentari. Un film, Corpo celeste, che è stato selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e che il critico Fabio Ferzetti sulle pagine de Il Messaggero ha definito “un pezzo d’Italia ancora mai visto al cinema. ‘Corpo celeste’ non è un j’accuse’ o un banale referto sociologico: la prima dote della neoregista è lo sguardo partecipe che posa sui suoi personaggi”. Al termine dell’incontro, come di consueto, si passerà alla proiezione. Il biglietto d’ingresso è 4 euro. In caso di maltempo la serata avrà luogo al Cinema Genio (ingresso Corso Italia).
Dopo l’incontro con Alice Rohrwacher, il Tuscia Film Fest si prepara a un grande fine settimana che concluderà le serate alla Rocca Albornoz di Viterbo, per poi passare a Orvieto a partire dal 29 giugno. Sabato 25 giugno sarà ospite l’attrice Lorenza Indovina per Qualunquemente di Giulio Manfredonia, mentre domenica 26 giugno è la volta di Noi credevamo, il film di Mario Martone sul Risorgimento italiano, vincitore di sette David di Donatello. A parlarne con il pubblico del Tuscia Film Fest interverranno gli attori Edoardo Natoli e Luigi Pisani.
L’OSPITE Sorella dell’attrice Alba, Alice Rohrwacher si laurea a Torino in Lettere e Filosofia. Successivamente, ottiene un Master in sceneggiatura e linguaggio documentario presso la videoteca Municipal di Lisbona e un Master in tecniche narrative, sceneggiatura e drammaturgia presso la Scuola Holden di Torino. La sua prima esperienza cinematografica è la direzione con Pier Paolo Giarolo del documentario Un piccolo spettacolo (2005) vincendo il primo premio alla Festa Internazionale del Cinema Documentario di Roma. Successivamente dirige altri documentari, occupandosi anche di montaggio per opere di non fiction di altri registi. Corpo celeste è il suo primo lungometraggio di finzione.
IL FILM Marta ha tredici anni e, dopo averne passati dieci con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere a Reggio Calabria, la città dov’è nata. Subito si confronta con un mondo sconosciuto diviso tra ansia di consumismo moderno e resti arcaici. Inizia, così, a frequentare il corso di preparazione alla cresima, cercando nella parrocchia le risposte alla sua inquietudine. Incontra don Mario, prete indaffarato e distante che amministra la chiesa come una piccola azienda, e la catechista Santa, una signora un po’ buffa che guiderà i ragazzi verso la confermazione. Ma capirà presto che deve cercare altrove la sua strada...
|