Successo a Viterbo per Pupi Avati. Il regista, ospite del Tuscia Film Fest per l’appuntamento conclusivo del Progetto Scuole 2011-12, ha incontrato gli studenti dell’Università della Tuscia nell’aula magna del Complesso di San Carlo e a seguire al Cinema Genio quelli degli istituti superiori di Viterbo e provincia, che nel frattempo avevano assistito alla proiezione del suo ultimo film, “Il cuore grande delle ragazze”. Avati, uno dei maestri del cinema italiano, ha raccontato attraverso coinvolgenti aneddoti il suo rapporto con la cinematografia dagli esordi agli ultimi lavori e ha quindi risposto alle domande del pubblico, non risparmiando preziose lezioni di vita. “Da ragazzo lavoravo in una ditta di surgelati e il mio sogno era diventare un clarinettista jazz - ha raccontato il regista bolognese alla giovane platea - ma i sogni possono spezzarsi e bisogna ricominciare, non arrendersi. Arrivai al cinema dopo aver visto casualmente ‘Otto e mezzo’ di Fellini, che mi fece capire come il cinema poteva essere qualcosa di nuovo e diverso per la mia vita”.
“L’unica motivazione di fondo - continua Avati - è la realizzazione di se stessi: cercate il vostro talento, scoprite chi siete veramente. I sogni sono il carburante più forte della nostra individualità e questa società fa di tutto per spegnerli e per omologarli. Allora gli strumenti di espressione, che siano il cinema come qualsiasi altro lavoro che si ama, possono diventare l’occasione per dire al mondo chi si è davvero”.
Parlando della sua lunghissima carriera, Avati ha definito il cinema “uno strumento intossicato dal rapporto con il denaro. A differenza di un libro, nello scrivere un film l’immaginazione è grande quanto lo è il budget. La prima cosa di cui tenere conto sono gli aspetti produttivi, il che non significa sporcarsi le mani, ma semplicemtente fare cinema”. Avati non ha mai disdegnato alcun genere, perché essi “sono la grammatica di base, esplorandoli tutti impari come si fa a far ridere, spaventare, commuovere”, né gli altri mezzi di comunicazione, in primis la televisione che con le fiction “ha prodotto un suo star system e quindi oggi prescinde totalmente dal cinema. Una situazione che inizialmente sembrava dolorosa ma che invece mi ha dato grosse opportunità”.
Entrambi gli incontri, organizzati in collaborazione con l’Università della Tuscia e la Consulta Provinciale Studentesca, sono stati moderati dal professor Giovanni Fiorentino. Ha portato i saluti del Comune di Viterbo l’assessore alla Cultura Enrico Maria Contardo. Il Progetto Scuole del Tuscia Film Fest, grazie al nuovo sostegno di Unindustria, realizzerà per l’anno scolastico e accademico 2012-13 un ricco e articolato calendario di proiezioni e incontri con i protagonisti del cinema italiano, coinvolgendo gli studenti in un ampio ventaglio di iniziative.
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